Gli acufeni, spesso descritti come ronzii o fischi nell’orecchio, sono una condizione che colpisce circa il 15% della popolazione mondiale. Chi ne soffre avverte suoni persistenti, anche in assenza di rumori esterni.
La percezione dell’acufene può variare in intensità e frequenza, e il disturbo può influenzare negativamente la qualità della vita di chi ne è colpito.
Se soffri di acufeni persistenti o rumori fastidiosi nelle orecchie che compromettono la tua qualità di vita, è il momento di sottoporti a una visita otorinolaringoiatrica otoneurologica presso un centro specializzato come il Centro Vertigini dove potrai essere sottoposto a un’acufenometria, insieme ad altri accertamenti audiologici.
Ecco alcuni segnali che indicano quando la valutazione clinica è particolarmente consigliata:
Se senti un ronzio, fischio o altro suono nelle orecchie per settimane o mesi, anche se a volte scompare temporaneamente, è importante indagare. La persistenza del sintomo può indicare un problema uditivo più serio.
Se il rumore nelle orecchie è così fastidioso da impedirti di concentrarti al lavoro, durante la lettura o in altre attività quotidiane, e sta influendo negativamente sul tuo stato emotivo o mentale.
Se l’acufene cambia frequenza o intensità, ad esempio da un leggero fruscio a un forte ronzio, è probabile che ci sia un problema sottostante che necessita di attenzione medica. In alcuni casi, l’acufene può peggiorare a causa di stress, stanchezza o esposizione a rumori forti.
Se in passato hai sofferto di infezioni all’orecchio (otiti), perdite di udito o altre condizioni che hanno influenzato la tua capacità uditiva, è più probabile che l’acufene sia collegato a queste problematiche
L’acufene può essere particolarmente disturbante di notte, quando il silenzio amplifica la percezione del rumore nelle orecchie, rendendo difficile addormentarsi. Se il disturbo ti impedisce di riposare o svolgere normalmente le tue attività quotidiane, un esame approfondito è fondamentale per valutare le opzioni di trattamento.
L’acufenometria è un esame fondamentale per personalizzare il trattamento contro gli acufeni. Molti pazienti con acufene presentano una ridotta capacità uditiva, motivo per cui questo esame spesso viene eseguito insieme a una valutazione audiometrica completa. Sapere con precisione la frequenza e l’intensità dell’acufene permette allo specialista di programmare terapie specifiche, come la sound therapy.
L’esame è spesso associato a test per l’iperacusia, una eccessiva sensibilità a suoni di normale intesità; l’iperacusia può spesso associarsi agli acufeni; presso il nostro centro i pazienti vengono anche sottoposti a questionari validati come il Tinnitus Handicap Inventory (THI), l’Hyperacusis Questionnaire (HQ) e la Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) o scale analogico-visive per identificare al meglio il disagio sofferto dal paziente e indirizzare così e monitorare le terapie.
Questa comprensione approfondita consente ai medici di intervenire in modo mirato, migliorando sensibilmente la qualità della vita dei pazienti.
Presso il Centro Vertigini, puoi sottoporti all’esame di acufenometria con il supporto di un team multidisciplinare altamente specializzato. Grazie all’impiego di tecnologie avanzate e a un approccio personalizzato, il centro offre una diagnosi accurata e completa per i pazienti affetti da acufeni.
La professionalità degli specialisti e l’integrazione con altre discipline consentono di elaborare percorsi terapeutici mirati, capaci di migliorare significativamente la qualità della vita.
Se gli acufeni stanno interferendo con le tue attività quotidiane, non esitare a richiedere una consulenza presso il Centro Vertigini, dove potrai beneficiare di un’assistenza all’avanguardia e di un trattamento su misura.
L’acufenometria è un esame semplice e indolore, che dura generalmente pochi minuti. Durante il test, lo specialista o il tecnico audiometrista cercherà di determinare il tipo e la gravità dell’acufene attraverso l’utilizzo di suoni specifici.
Ecco come funziona l’esame:
Il paziente indossa un paio di cuffie e ascolta diversi suoni (toni puri, rumori a banda stretta o larga) a varie frequenze. L’obiettivo è individuare la frequenza del suono che più si avvicina a quella dell’acufene percepito. Questa fase è cruciale per identificare il “pitch” dell’acufene, ossia la sua tonalità.
Una volta stabilita la frequenza, viene misurata l’intensità percepita del suono, detta loudness. Il paziente ascolterà suoni di volume crescente fino a trovare quello che più si avvicina al livello del rumore percepito. Questo permette allo specialista di determinare quanto forte il paziente percepisce l’acufene.
Questo test valuta il rumore minimo necessario per “mascherare” l’acufene, ovvero renderlo non percepibile. Viene utilizzato un suono a banda stretta o larga che copre il rumore percepito dall’orecchio affetto. La capacità di mascheramento aiuta lo specialista a capire meglio la natura del disturbo e a suggerire eventuali terapie sonore per alleviare il fastidio.
In alcuni casi, viene condotto anche un test di inibizione residua. Dopo aver mascherato l’acufene, viene applicato un suono leggermente più intenso per circa un minuto. Al termine della stimolazione, il paziente deve riferire se il rumore è diminuito, aumentato o scomparso. Questo test è utile per capire se esistono strategie sonore in grado di alleviare l’acufene.