POTENZIALI EVOCATI UDITIVI TRONCOENCEFALICI
Prestazioni Otoneurologiche​

Potenziali Evocati Uditivi Troncoencefalici (ABR): un test sicuro, non invasivo e indolore

I potenziali evocati uditivi troncoencefalici (ABR), noti anche come Auditory Brainstem Response (ABR), sono un esame audiologico che valuta il corretto funzionamento della conduzione nervosa di stimoli sonori lungo il nervo acustico e il tronco cerebrale.

Questo test è utilizzato per diagnosticare e monitorare patologie che coinvolgono il sistema uditivo e neurologico, consentendo di individuare problemi che vanno oltre l’orecchio e che coinvolgono la via neurale uditiva.
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Diagnosi Efficace e Indolore
Il test è particolarmente utile per individuare patologie come neurinoma del nervo acustico, disturbi neurologici e ipoacusia, sia nei neonati che negli adulti.

Essendo un esame sicuro, non invasivo e indolore, è utilizzato per diagnosticare problemi uditivi anche in pazienti che non sono in grado di collaborare attivamente, come neonati o persone con disabilità. Quando è consigliabile sottoporsi ai Potenziali Evocat
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Poternziali Evocati Uditivi Troncoencefalici

Quando è consigliabile sottoporsi ai Potenziali Evocati Uditivi Troncoencefalici (ABR)

I potenziali evocati uditivi troncoencefalici (ABR) vengono consigliati in diverse situazioni cliniche, soprattutto quando vi è il sospetto di patologie che coinvolgono il nervo acustico o il tronco cerebrale.

Ecco i principali casi in cui è utile sottoporsi a questo esame:

Valutazione in caso di acufeni o perdita improvvisa dell’udito

Se si verificano episodi di perdita improvvisa dell’udito o acufeni persistenti, l’ABR può aiutare a determinare se ci sono problemi neurologici alla base del disturbo.

Valutazione di disturbi dell’equilibrio

In casi di atassia o problemi di equilibrio, l’ABR può essere utilizzato per verificare se il tronco encefalico o le vie nervose uditive sono coinvolte.

Diagnosi di ipoacusia neurosensoriale

Nei casi di perdita uditiva (ipoacusia), l’ABR può determinare se il problema risiede nell’orecchio interno, nel nervo acustico o nelle strutture cerebrali.

Monitoraggio di patologie neurologiche
L’ABR è utilizzato per monitorare condizioni come la sclerosi multipla o altre malattie che causano danni alle vie neurali uditive, in quanto rileva lesioni causate da demielinizzazione (perdita della guaina mielinica)
Screening neonatale
L’ABR è spesso parte del test di screening uditivo neonatale, utile per identificare precocemente problemi di udito nei bambini nati da genitori con problemi uditivi o in neonati prematuri e a rischio di patologie ototossiche
Sospetto di neurinoma del nervo acustico
Iil neurinoma acustico è un tumore benigno che cresce sul nervo acustico, responsabile della trasmissione dei segnali uditivi al cervello.

L’ABR aiuta a individuare eventuali distorsioni nelle onde che indicano la presenza del tumore.

Come funziona l’esame dei Potenziali Evocati Uditivi (ABR)?

L’esame ABR è un test sicuro e non invasivo che si svolge in ambiente silenzioso e confortevole. Prima dell’esame, è consigliato lavare i capelli senza applicare gel, lacca o cosmetici, poiché potrebbero interferire con il posizionamento degli elettrodi. Non è necessario il digiuno o la sospensione di farmaci, e i pazienti possono proseguire normalmente le loro attività dopo l’esame.

Il paziente viene invitato a sedersi o sdraiarsi comodamente. Sulla testa e sui lobi delle orecchie o sulle mastoidi vengono applicati piccoli elettrodi, fissati con un gel elettroconduttivo.

Gli elettrodi registrano l’attività elettrica generata dalle onde sonore che raggiungono il tronco encefalico.
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Dal Nervo Acustico al Tronco Cerebrale

Il paziente indossa delle cuffie attraverso le quali vengono inviati stimoli sonori ripetuti, detti “click”, ad una frequenza di circa 11 stimoli al secondo.

Questi stimoli viaggiano lungo il nervo acustico fino al tronco cerebrale, dove vengono registrate le risposte elettriche. L’intera procedura dura dai 15 ai 30 minuti ed è priva di effetti collaterali. Dopo l’esame, il paziente può tornare immediatamente alle sue attività quotidiane
Le risposte agli stimoli acustici vengono visualizzate sotto forma di onde.

In genere si registrano da 5 a 7 onde principali che rappresentano le diverse stazioni del sistema uditivo, dal nervo acustico al tronco cerebrale.

La forma e il tempo di comparsa delle onde vengono analizzati da uno specialista per valutare eventuali anomalie, come ritardi nella latenza o distorsioni, che potrebbero indicare disfunzioni nel funzionamento del sistema uditivo o del controllo dell’equilibrio.

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